Pasta alla norma a modo nostro

Conosco pochissime coppie in cui entrambe le parti sanno cucinare. Anzi, la riformulo meglio. Conosco pochissime coppie in cui entrambe le parti sanno cucinare bene. Non chiedetemi cosa significhi per me cucinare bene, ve lo spiego un’altra volta perché altrimenti mi dilungo. Nel mio caso, per esempio, sono io quella che ama cucinare e che monopolizza, spesso anche troppo, i fornelli. Il livello di cucina di Fidanzato è impostato su “sopravvivenza” e, che sia chiaro, non c’è niente di male in questo. Non possiamo amare fare tutto o essere capaci di fare tutto: io odio (e quindi è come se non fossi capace) fare i conti, chiamare i centri assistenza, stirare.

Questo preambolo abbastanza inutile era il mio assist per spiegare il motivo per cui domenica scorsa sono stata piacevolmente sorpresa nel sentire Fidanzato dire: “Oggi voglio cucinare io per te, basta che tu mi dica cosa fare”. Dopo lungo rimuginare, siamo andati a fare la spesa e, non avendo trovato la ricotta salata nel reparto gastronomia del supermercato sotto casa, abbiamo deciso di fare una pasta alla norma rivisitata, una pasta alla norma a modo nostro che strizzasse l’occhio non solo alla fame atavica da carboidrato tipicamente domenicale, ma anche alle vacanze in Sicilia di questa estate nonché alle origini pugliesi di lui.

INGREDIENTI (per due persone):

  • 250 gr di paccheri
  • una melanzana striata
  • 250 gr di pomodori pachino
  • 150 gr di stracciatella di burrata
  • olio evo
  • aglio
  • basilico fresco
  • sale e peperoncino q.b.

La pasta alla norma, lo sappiamo tutti ormai, è un piatto della tradizione culinaria siciliana la cui ricetta originaria è contesa – come spesso accade nel nostro Belpaese – tra due città, Catania e Messina. Nella sua semplicità a fare la differenza è la qualità delle materie prime, dunque vi consiglio di approfittare delle ultime melanzane della stagione, dopodiché rassegniamoci a riabbracciare le melanzane la prossima primavera e tanti cari saluti.

A proposito di melanzane, per preparare la pasta alla norma a modo nostro, abbiamo scelto di utilizzare le melanzane striate perché assorbono meno olio in frittura e mantengono inalterato il loro sapore delicato. La prima cosa da fare è quindi lavare e tagliare la melanzana a cubetti e metterla sotto sale per almeno mezz’oretta. Perché lo facciamo? Come ho spiegato anche a Fidanzato, le melanzane sono ricche d’acqua, e per avere una buona frittura è necessario renderle il più asciutte possibile. Ovviamente, vista la natura spugnosa della melanzana, è preferibile usare un buon olio per friggerle (e infatti noi abbiamo usato l’olio d’oliva), ma a questo ci arriveremo più tardi. Lasciamo le melanzane sotto sale e intanto in una padella capiente prepariamo un soffritto con aglio, olio e un po’ di peperoncino. Poi buttiamo i pomodori pachino tagliati a metà, saliamoli e lasciamoli andare prima a fuoco vivo e poi fuoco dolce con il coperchio.

Sciacquiamo le melanzane con dell’acqua e asciughiamole bene con della carta assorbente o uno strofinaccio di cotone pulito. Finalmente è il momento di friggere. Friggetene un po’ alla volta in olio d’oliva (capirete che l’olio è pronto quando immergendo la punta di uno stecchino gli si creeranno intorno delle piccole bollicine) e quando saranno belle dorate tiratele fuori con una schiumarola e adagiatele su un foglio di carta assorbente. Poi unitele, insieme ad una bella manciata di basilico fresco, ai pomodori e lasciate il vostro condimento nella padella. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, noi abbiamo scelto i paccheri di Pasta Rummo, scolatela al dente perché poche cose nella vita feriscono come addentare un piatto di pasta troppo cotta, e spadellatela con giubilo insieme ai pomodorini e alle melanzane. Impiattate e dedicatevi alla parte più libidinosa: aggiungere la stracciatella. Dosi a sentimento.

Questa pasta alla norma ci ha cambiati? Probabilmente no, né ha trasformato Fidanzato in uno chef, ma ci ha resi sicuramente satolli e parecchio soddisfatti. E diciamolo pure, cucinare insieme è bellissimo, si impara sempre qualcosa: se siete delle dispotiche prepotenti come me, vi esercitate nella difficilissima arte della condivisione e nella ancor più complessa pratica del portare pazienza; se arricchite le schiere di coloro che considerano la pasta col tonno nouvelle cuisine, vi permetterà di acquisire quelle tecniche base di sopravvivenza in cucina e conoscere ingredienti di cui ignorate l’esistenza(*).

(*) Tipo Fidanzato al supermercato ha scoperto cosa sono i paccheri. Lui era convinto stessimo andando a comprare dei capperi.

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