Sappiamo tutti che c’è un solo dolce di Pasqua: sua maestà la pastiera napoletana, con il suo tripudio di grassi e calorie.
La leggenda narra che soltanto preparando la pastiera si ingrassi cinque chili e sinceramente credo sia proprio vero. In ogni caso c’è una doverosa premessa da fare: fino a un anno fa a me la pastiera napoletana non piaceva. O meglio, ero convinta che non mi piacesse. Poi sono stata a Napoli e ne ho assaggiato un pezzetto in una pasticceria. Le cose sono andate più o meno così: nel momento in cui le mie papille gustative si sono incontrate con un pezzetto di pastiera hanno capito di non aver mai assaggiato nulla di vagamente simile prima. E quindi non è che a me la pastiera non piacesse, è che non ne avevo mai assaggiata una veramente buona.
Altrettanto doveroso è scrivere che la ricetta di questa pastiera napoletana mi è stata gentilmente fornita da una fonte super attendibile, dunque non proviene da chissà quale anfratto del web. Ormai sapete che cerco sempre di scovare le ricette provenienti dai ricettari delle nonne di miei amici o conoscenti, chiedendo in modo spudorato e sfacciato.
Poi io ovviamente, come faccio sempre, ho dovuto apportare delle modifiche, ma sono minuscole e dovute ai miei gusti personali. In ogni caso siete ancora in tempo per prepararla, anche perché mi chiedo: chi lo ha detto che la pastiera napoletana si debba mangiare solo e soltanto a Pasqua?
Per la base io ho usato la mia solita ricetta della pasta frolla: vi consiglio, qualora vogliate usarla anche voi, di farne una doppia dose.
INGREDIENTI:
- 300 gr di grano cotto
- 200 ml di latte
- 1 cucchiaio di burro (nella ricetta originale sarebbe strutto, ma io non mangio carne)
- scorza di un limone non trattato
- scorza di un’arancia non trattata
- 400 gr di ricotta di pecora
- 300 gr di zucchero
- 4 uova intere (medie)
- 3 tuorli
- un pizzico di cannella
- una bustina di vanillina o una fialetta di aroma alla vaniglia
- 150 gr di canditi all’arancia o al cedro o entrambi se preferite (io ne ho usati la metà perché a me non piacciono molto)
- 5 gocce di essenza di fiori d’arancio
- 1 tuorlo per spennellare prima di infornare
Per preparare il ripieno della pastiera incominciare facendo cuocere a fuoco molto basso per circa 30 minuti il grano con il latte, il burro e le scorze di limone e arancia. Mescolate di tanto in tanto e continuate a mescolare quando il composto si sarà addensato diventando una sorta di crema. A me ricorda molto il risolatte. Comunque quando avrete ottenuto questo composto denso e cremoso mettetelo a raffreddare e nel frattempo vi consiglio di preparare la pasta frolla, così che abbia il tempo per riposare.
Poi ammorbidite la ricotta con lo zucchero, aggiungete la cannella, la vanillina e i fiori d’arancio, i canditi e infine le uova. Poi incorporate anche il composto di grano cotto e mescolate bene il tutto. Prendete uno stampo con cerniera di 26 cm di diametro. Foderatelo di carta forno o imburratelo e infarinatelo. Rivestitelo con la pasta frolla, avendo cura di non tirarla troppo sottile o la farcia risulterà troppo pesante e potrebbe rompersi o semplicemente risultare poco fragrante.

Bucherellate il fondo di frolla e versate il ripieno. Fate le striscioline tipiche della crostata, belle larghe, e riabbassate i bordi così che il ripieno non esca. Spennellate tutto con un tuorlo e infornate a 180° per un’ora e mezza circa.


Quando sarà fredda potete anche spolverizzarla di zucchero a velo sulla superficie. Di solito la pastiera napoletana si prepara il venerdì santo per la domenica di Pasqua, perché è un dolce che “più sta” e più è buono. Ma se si prepara di sabato e si continua a mangiare a Pasquetta non credo si offenda qualcuno.

Personalmente la prossima volta lavorerei più sull’estetica perché, diciamocelo pure, è venuta tanto buona quanto bruttina. Ma non si può avere tutto, o almeno non si può pretendere di avere tutto al primo tentativo, no? Vorrà dire che ci dovremo sacrificare per mangiare un’altra pastiera anche dopo Pasqua.
POSTILLA
Ho rifatto la pastiera napoletana, cercando di renderla più carina. Secondo me il margine di miglioramento è ancora ampio, ma abbiamo fatto notevoli passi avanti rispetto al primo esperimento. Volevo solo aggiungere queste foto per compiacermi.
un dolce omaggio alla mia Città! 🙂
Una delle città più belle al mondo! Sono innamorata di Napoli!
grazie, mi fa piacere.
Napoli è una Città straordinaria nonostante i suoi tanti problemi.