Supponiamo che abbiate un pandoro ancora incartato e che vogliate liberarvene quanto prima. Come utilizzare il povero pandoro? È presto detto: qual è il dolce più facile da fare, quello che tutti, ma proprio tutti, sanno fare? Il tiramisù ovviamente.
Il tiramisù al pandoro è una specialità, la consistenza spugnosa del pandoro è perfetta per fungere da base del tiramisù perché assorbe benissimo il caffè.
Inoltre la morbidezza e la dolcezza del pandoro – è tutto merito del burro ragazzi! – equilibrano perfettamente l’amaro del caffè tipico del tiramisù.
Se avete voglia dunque di stupire i vostri ospiti, di servire il pandoro in modo originale anziché con la classica spolverata di zucchero a velo, potete preparare questo tiramisù al pandoro facilissimo.
Potete fare il tiramisù al pandoro nella classica pirofila di vetro, ma se come me volete portarlo ad una cena come dessert, potete farlo nei barattoli di vetro: saranno comodissimi da trasportare perché basterà chiudere i barattoli e sono davvero simpatici. Io li ho decorati con dei fazzolettini a tema natalizio e del nastro rosso, ma potete sbizzarrirvi. È un modo gustoso anche per riciclare i vasetti di marmellata.
INGREDIENTI (per 8 porzioni):
- un pandoro
- 500 gr di mascarpone
- 4 uova medie fresche
- 90 gr di zucchero
- 8 tazzine di caffè
- cioccolatini (io ho usato i Lindor e i Ferrero Rocher)
Fate il caffè e lasciatelo freddare, senza zuccherarlo: come dicevamo, il pandoro che useremo come base del nostro tiramisù è già sufficientemente dolce.
Mentre il caffè si raffredda separate i tuorli e gli albumi: montate a neve ben ferma gli albumi dopo aver aggiunto un pizzico di sale, in disparte montate i rossi con lo zucchero finché non diventeranno chiari e raddoppieranno il volume iniziale. Unite ai tuorli anche il mascarpone e continuate a mescolare finché non si sarà amalgamato il tutto. Infine unite i tuorli montati a neve, mescolando dal basso verso l’alto per non smontarli.
Tagliate il pandoro in senso orizzontale e, se volete fare delle mono porzioni in bicchiere o in barattolo, fatene tanti pezzetti, aiutandovi con un coppa pasta o un bicchiere. Inserite il vostro pandoro come base, bagnatela di caffè con un cucchiaio (abbondate, mi raccomando, non c’è niente di peggio di un tiramisù asciutto!) e poi versate due cucchiai di crema. Aggiungete anche i cioccolatini dopo averli tagliati a pezzettini. Questo passaggio potete anche ometterlo, io volevo rendere il tutto ancora più goloso.
Continuate alternando uno strato di pandoro e uno di crema, finché il barattolo o il bicchiere non sarà quasi del tutto pieno. Se invece preferite preparare il tiramisù al pandoro in una classica pirofila allora vi basterà semplicemente non coppare il pandoro e procedere riempendo la vostra teglia con gli strati, componendo il vostro tiramisù.
Lasciate riposare in frigo almeno cinque ore – anche se secondo me il giorno dopo il tiramisù è ancora più buono! – e spolverate di cacao soltanto prima di servire!
Il pandoro, se come me lo avete aperto appositamente per preparare questo tiramisù al pandoro, vi avanzerà: ovviamente conservatelo, potete usarlo per preparare altri tiramisù al pandoro facendo dell’altra crema, o potete abbrustolirlo leggermente al forno e usarlo per la prima colazione!

Tiramisù al pandoro in bicchiere
Posso concedere il sacrilegio di avanzare il pandoro. Nell’eventualità, questa sarebbe decisamente la sua degna sepoltura.