Nonostante anche il 2015 volga al termine (grazie al cielo, lasciatemelo dire!) e nonostante anche quest’anno ci siano state scoperte clamorose di cui sono totalmente all’oscuro, mi duole considerare che tante domande esistenziali siano rimaste ancora prive di risposta.
Perché viviamo? Qual è il senso della nostra esistenza? Che cos’è la felicità e come si raggiunge?
Ma soprattutto… perché le donne durante il premestruo mangerebbero anche i tavoli?
Ovviamente io non ho la risposta, sono soltanto particolarmente toccata dalla questione visto che ogni mese il mio fisico è sottoposto al seguente schema ciclico:
–premestruo: vi odio tutti e non potete farci niente, sono isterica, ho fame, vorrei piangere per qualunque cosa ma la mia avversità alle lacrime me lo impedisce. Mangerei anche i miei familiari, meglio se ricoperti da una spessa glassa al cioccolato fondente.
– mestruo: desiderio immenso di morire.
– post mestruo: sono una donna nuova, felice di poter indossare di nuovo quelle magliettine super aderenti a costine che mi piacciono tanto senza pensare “ohmiodiosonograssa!” e mi sento non dico Kate Moss ma una discreta faiga.
– ovulazione: il male. Soffro quasi quanto durante la fase mestruo, dunque inizio ad odiare tutti di nuovo.
La conclusione di questa intro davvero insolita è che: non importa chi voi siate, se avete davanti una donna in premestruo non stracciatele le palle – e lo dico per la vostra incolumità – ma offritele solo cioccolata, tanta cioccolata.
E qui veniamo al dunque, al cuore del discorso.
Quando sono in premestruo faccio solo dolci a base di cioccolato. Per necessità. E perché non ho un Roberto Rinaldini che me li porta, ok? Lo scorso mese, in preda ai deliri ormonali, avevo deciso che non potevo sopravvivere a quella settimana difficile senza i Grisbì (se non avete mai mangiato i Grisbì mi dispiace per voi).
Così me li sono fatti da sola, usando:
- 280 gr di farina
- 100 gr di cacao amaro in polvere
- 100 gr di zucchero
- 2 uova
- 150 gr di burro a temperatura ambiente
- mezzo cucchiaino di lievito
- un pizzico di sale
- crema di nocciole
Dunque, setacciate farina e cacao e uniteli allo zucchero, al pizzico di sale e al lievito. Poi unite il burro a fiocchetti, lavorando il tutto con le mani finché non avrete un impasto sabbioso e umido.
A questo punto potete incorporare le uova, impastando fino al loro assorbimento. Non lavorate troppo il tutto altrimenti il burro si riscalderà e l’impasto diventerà sempre più appiccicoso. Avvolgete il tutto nella pellicola e lasciate riposare in frigo almeno mezz’ora.
Dopodiché potete stendere la vostra pasta, aiutandovi con della farina, e ritagliare con un coppa pasta di 5-6 cm di diametro dei dischetti di mezzo cm di spessore.
Disponeteli su una teglia e nel centro di ciascun dischetto fate cadere un mezzo cucchiaino di crema di nocciole.
Ricoprite con un altro dischetto di pasta e chiudete bene i lembi con le dita.
Infornate a 150° (forno statico) per venti minuti.
Aspettate che si siano freddati per mangiarli, così saranno più friabili (esperienza personale!)
Tornando al problema donna-premestruo-cioccolata, mi viene in mente un film idiotissimo, quello in cui Ashton Kutcher porta a Natalie Portman una compilation per le mestruazioni e una scatola di tortine. Ecco, io aborro qualsiasi forma di romanticismo, ma credo che tutte le donne del creato dovrebbero avere qualcuno che regali loro un CD e dei dolcetti per affrontare la Grande Pioggia Rossa. IMPARATE UOMINI, IMPARATE!
Haha ho scoperto ora il tuo blog e, oltre a fare delle ricette interessanti sei anche simpaticissima! Posso chiederto come si chiama il film del video? Devo vederlo assolutamente!
Ciao, ti ringrazio tantissimo (:
Il film si chiama “Amici, amanti e…”, lo trovi facilmente in streaming! Fammi sapere se ti piace (vale la pena guardarlo anche solo per il lato B di Ashton Kutcher ahahah!)
Certo!! 🙂